mercoledì 29 aprile 2009

Pensieri e Poesie: L’anima mia non muore mai …




La mia anima non muore, si è vero …
Mi diverto a dipingere una vita fantastica, colma di colori e profumi inebrianti …
Non mi nascondo perché nessuno può vedermi … sono come una goccia nell’Oceano
O una mosca poggiata sul davanzale di una finestra sul mondo …
Mentre osservo piccoli uomini che si aggrappano ad altri piccoli uomini e piccole
donne che si intrufolano in cose lontane dalla loro forma mentis … diventando
sempre più piccole …
La mia anima non muore o il mio animo non muore …
Mentre con tutte le mie forze cerco di allargare le sbarre di una prigione virtuale
Costruita ad arte da quei piccoli uomini e piccole donne …
Con la speranza di riuscire a scappare e volare sempre più in alto … smarrito ma
Libero … verso le braccia di un mondo che mi aspetta per vivere ancora le delizie
Della vita …


Cristian Chiappetta

martedì 28 aprile 2009

Articolo: La depressione è donna...


Secondo L'Oms si ammalano del male oscuro due-tre volte più dei maschi e anche in Italia i casi sono in costante aumento. Le cause di questa epidemia al femminile? Sia di ordine metabolico (ormoni e co.), che sociale: troppi compiti e aspettative
Gli italiani depressi sono circa 15 milioni, il 25% della popolazione: un’ecatombe di serenità, il cui prezzo maggiore è pagato dalle donne, che rappresentano la maggioranza del totale. La depressione è una malattia vera e propria, ed è stimato che tra dieci anni sarà la seconda causa di invalidità del mondo sviluppato. Non solo, una persona su quattro, secondo i dati dell' Eurostat, soffrirà almeno una volta nella vita di un disturbo mentale. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità le femmine si ammalano di depressione da due a tre volte più dei maschi. Una donna su sei, dunque, deve fare in conti col male oscuro: incapacità di prendere decisioni, apatia, insonnia, irritabilità, difficoltà nei rapporti sessuali e sentimentali, ricerca della solitudine, perdita di interesse nei confronti della vita e degli altri.
Ma perché proprio le donne? I motivi, secondo gli esperti, sono di ordine metabolico e sociale. «Gioca un ruolo rilevante il fattore estroprogestinico, cioè il ciclo vitale femminile (gravidanza, post-partum, sindrome premestruale, menopausa), ma è più opportuno parlare di concause: da quelle genetiche ai fattori climatici stagionali fino a quelle di genere – sostiene Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di neuroscienze del Centro depressione donna del Fatebenefratelli di Milano -. Inoltre la depressione è in aumento rispetto al passato perché si è modificato il ruolo della donna all’interno della società, che la vede sempre più impegnata e, quindi, sottoposta a un forte stress fisico ed emotivo». Sotto accusa, secondo l’esperto, anche «il netto aumento della quantità di lavoro e di stress cui la donna è sottoposta, i disturbi del sonno sempre più frequenti soprattutto nelle grandi città, e l’escalation di episodi di violenza fra le pareti domestiche, uno dei fattori ad alto rischio».
I sintomi da tenere sotto controllo per riconoscere le prime avvisaglie? «Ansia, attacchi di panico, anoressia, bulimia, depressione post-partum sono i primi segnali da non sottovalutare per riconoscere in tempo il disturbo», sostiene Mencacci. Spesso le donne reagiscono alla pressione con l’abuso di sostanze stupefacenti e di alcol, «una concausa che la comunità scientifica sta osservando sempre di più nei nuovi casi di depressione». Risultato, una tragica reazione a catena che le rende schiave due volte: della malattia e del bicchiere (quando non del blister di pastiglie e sonniferi, o peggio ancora, della cocaina).
«Le donne non devono farsi sconfiggere da questa malattia, che può rendere la vita alienante. – ne è convinta Francesca Merzagora, Presidente dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna – le armi per affrontare la depressione esistono e sono efficaci, ma occorre conoscerne le cause e i segnali per affrontarla senza vergogna rivolgendosi a centri specializzati». O chiedendo aiuto a un numero verde ad estensione nazionale (800.274.274), nato per fornire sostegno psichiatrico a chi soffre di depressione, ma anche di ansia, attacchi di panico, anoressia, bulimia (Progetto Itaca - Osservatorio nazionale per la salute della donna).

Libero news

www.libero.it

giovedì 23 aprile 2009

Articolo: Ridere fa bene....


Cura la mente e il corpo: lo dimostrano numerosi studi sugli effetti benefici della risata. Perfino un sorriso finto può aiutare
Una risata non è affatto un cattivo inizio per un'amicizia ed è di gran lunga il miglior modo per finirla, disse Oscar Wilde. Vi sentite giù? Provate a ridere di più, o almeno a sorridere. Che il riso faccia buon sangue è detto popolare ma la scienza conferma. La risata migliora l'umore e la resistenza allo stress, fa bene anche al cuore, alza le difese immunitarie, migliora il latte materno rendendolo uno scudo contro le allergie del neonato perché quando la mamma ride aumenta la quantità di melatonina. Non è necessario che la risata sia vera: va bene finta, addirittura indotta, tenendo in bocca una penna e costringendo il labbro superiore ad alzarsi per mostrare i denti, assicura Fritz Starck, psicologo dalla lunga carriera universitaria ora a Würzburg, in uno speciale dedicato alla questione sulla rivista Mind. Gli studi secondo cui risata e sorriso sono la migliore medicina, del resto, non mancano.
Willibald Ruch, dell'Università di Zurigo, ha dimostrato che le risate suscitate dalle battute, siano esse in commedie o barzellette, alzano la soglia del dolore: i volontari di un gruppo di studio che sono riusciti a tenere più a lungo la mano nell'acqua ghiacciata senza soffrire erano anche quelli che fino a poco prima si erano divertiti ridendo a delle battute. Chi è propenso all'umorismo e alle risate facili, poi, ha il 40% in meno di possibilità rispetto ai musoni di essere soggetto ad attacco cardiaco, dice uno studio condotto da Michael Miller dell'università del Maryland, presentato diversi anni fa. Ridere 15 minuti al giorno aiuta anche a perdere peso (perfino due chili in un anno). Lo sostiene una ricerca pubblicata sull'International Journal of Obesity, condotta da Maciej Buchowski della Vanderbilt University di Nashville (Tennessee, Usa) che ha esaminato il dispendio di energia di un gruppo di persone messo di fronte a programmi tv di vario tipo. Ebbene, le commedie hanno richiesto il 20% di fabbisogno calorico in più, perché ridere aumenta il battito cardiaco e impegna molti muscoli, producendo lo stesso effetto di una sana camminata.
Ridere è una sorta di "lubrificante sociale", un atto ancestrale, un modo per fare nuove amicizie e consolidarne altre, fissare l'appartenenza nella gerarchia sociale, sostiene Robert R. Provine, psicologo e neurologo dell'università del Maine che all'argomento ha dedicato 20 anni di ricerche, per arrivare alla conclusione che ridere non è solo la risposta intellettuale a qualcosa di divertente ma è uno strumento istintivo di sopravvivenza, tipico degli animali sociali. Non per niente il primo a teorizzarne l'importanza fu Charles Darwin nel suo L'espressione delle emozioni negli animali e nell'Uomo.
Il sorriso aiuta i rapporti sociali ma anche l'umore, e rende perfino le persone più sexy. Uno studio di Eric Bressler del Westfield State College ha dimostrato che le donne giudicano più attraenti i soggetti di foto sotto le quali c'è una battuta che viene attribuita all'uomo immortalato nello scatto. Alcuni psichiatri usano la terapia del sorriso per curare lievi forme di depressione, ma senso dell'umorismo e capacità di sdrammatizzare si sono dimostrati efficaci anche in casi più gravi. Un gruppo di psichiatri dell'università tdesca di Marburg hanno dimostrato che sono fondamentali in una strategia di distacco dai problemi, perché aiuta a vederli sotto un'altra luce.


Libero News

www.libero.it

martedì 7 aprile 2009

Pensieri e Poesie: Vento d’Aprile


Mentre stai dormendo nel tuo letto fatato e il vento d’aprile accarezza il tuo viso …i profumi sfiorano il tuo naso, ma i tuoi occhi sono chiusi e anche aperti non sanno
apprezzare il fascino dell’astratto … perché non sai annusare e non sai gustare ciò
che hai … imitando e rimanendo la pallida copia di ciò che non sarai mai …
una persona senza charme …
Mentre gusto silenziosamente una sigaretta nella mia prigione d’amore …
mi abbandono a questa dolce carezza del vento d’aprile … che ricorda un tempo
passato e nel presente mi fa sentire quei profumi che ho tanto amato …
Stupidamente scende una goccia di pianto … quasi come per sfogarmi …
Ma come mi diceva mio padre da bambino … “il vento d’aprile è dolce ma
Persistente”… Allora, forse un giorno mi alzerò come il vento d’aprile e diventerò
Ostinato e prenderò tutto ciò che mi spetta …

Cristian Chiappetta