lunedì 30 marzo 2009

Articolo: I miti e il mito di Tèseo nella moderna psicologia...


Tèseo (greco: Θησεύς, latino: Theseus) nella mitologia greca era un leggendario re di Atene, figlio di Etra ed Egeo - o di Poseidone con cui Etra una notte aveva giaciuto.
Teseo fu un eroe-fondatore, come Perseo, Cadmo o Eracle che si batterono tutti, risultandone vincitori, contro avversari che allegoricamente rappresentavano antiche religioni ed istituzioni sociali. Come Eracle fu l’eroe dei Dori, Teseo fu l’eroe fondatore degli Ioni e venne considerato dagli Ateniesi come il loro grande riformatore, padre della patria e della democrazia in Occidente.
Il suo nome condivide la radice con la parola "thesmos" (θεσμός), il termine greco che sta per istituzione. Fu l’artefice del sinecismo (synoikismos, abitare insieme) - l'unificazione politica dell'Attica rappresentata dai suoi viaggi e dalle sue fatiche – sotto la guida di Atene. Una volta riconosciuto come re unificatore, Teseo fece costruire sull'Acropoli un palazzo simile a quello di Micene. Pausania narra che, in seguito al synoikismos, Teseo istituì il culto di Afrodite Pandemos (Afrodite di tutto il popolo) e di Peito, che si celebrava sul lato meridionale dell’Acropoli. Diverse feste ateniesi erano legate a Teseo : le Panatenee, le Oscoforie, le Tesee, le Ecalèsie, le Metagìtnie, le Sinècie.
Nella sua opera Le rane, Aristofane lo indica come l’inventore di molte delle più note tradizioni ateniesi. Se la teoria che sostiene l’antica presenza di un domino minoico sull’area Egea è corretta, allora la figura di Teseo potrebbe essere stata ispirata dalle vicende relative alla liberazione da questa presenza straniera, piuttosto che da un singolo condottiero realmente esistito.
"I miti sono racconti di tipo leggendario. Essi hanno diversi contenuti a seconda delle culture e delle espressioni culturali dei popoli. La psicanalisi, l’antropologia culturale ed altre scienze umane li considerano espressioni di esigenze psicologiche dell’animo umano, e risposte a certe motivazioni interne, molto profonde, che noi chiamiamo inconsce. Essi danno significato alle nostre tensioni psichiche ed aiutano a crescere psicologicamente e spiritualmente.
I miti ci soddisfano sia perché possiedono contenuti che noi avremmo sempre voluto avere, sapere e conoscere, sia perché nascondono e simbolicamente rivelano alcune verità che l’animo umano percepisce, ma non riesce a cogliere in modo chiaro ed immediato.
Tutti noi abbiamo bisogno dei miti, in ogni età della nostra vita. In modo particolare ne hanno bisogno gli adolescenti perché essi vivono in un periodo di grande crescita, di grande sviluppo sul piano intellettivo, emozionale e pulsionale. I miti appagano molte esigenze interne degli adolescenti, aspirazioni, desideri e necessità psicologiche, specie quelle più nascoste, e quindi inconsce.
Se si eliminano i miti dalla vita degli uomini e quindi anche dalla vita degli adolescenti, si è spinti a ricercare il proprio mito in personaggi e figure che possono anche risultare negativi e distruttivi per la vita e per lo sviluppo psicofisico della persona.
Il mito principale degli adolescenti di tutto il mondo è quello dell’eroe. In ogni adolescente c’è, nella fantasia, nei pensieri e nelle zone più oscure dell’animo, l’esigenza di fare qualcosa di eroico, di grande, di particolare, che sia al di fuori della quotidianità. Quando il giovane non riesce a realizzare quello che desidera, allora egli sceglie un personaggio, vicino o lontano, che sostituisce la sua tensione verso l’eroicità della vita. Nascono nelle diverse culture, popoli e nazioni, molteplici tipi di eroi che incarnano i desideri e le esigenze dell’animo degli adolescenti.
In un lontano passato, gli eroi che gli uomini guardavano con stupore e con grande ammirazione erano quelli che la mitologia greca e romana offriva loro: Teseo che con l’aiuto di Arianna entra nel Dedalo ed uccide il Minotauro; è un mito che esalta l’eroe al quale dà aiuto ed energia l’amore della donna, che riesce a prevalere sul male e a liberare se stesso e gran parte dell’umanità dal pericolo e dalla morte. Prometeo, che sfidando l’ira degli dei, ruba una scintilla di fuoco e regala agli uomini la prima grande fonte di energia fisica indispensabile per la loro vita.
Gli adolescenti avevano altri tipi di eroi provenienti dalla letteratura classica: Achille, eroe leggendario ed invincibile, le cui gesta sono cantate da Omero nei suoi poemi, Ulisse che incarna l’idea dell’astuzia e della forza dell’intelletto, Ettore, eroe di grandi virtù ed ideali di vita, di padre e di sposo.
Spesso ci sono degli eroi a cui mancano la forza e l’intelligenza, ma sono arguti, e con altre virtù che possono essere considerate positive per i giovani. Nella storia della Spagna c’è un eroe che indebitamente è considerato un antieroe: Don Chisciotte della Mancia. Egli purtroppo ha poco a che fare con i grandi cavalieri del Graal o della Tavola Rotonda, con Lancillotto e con re Artù, combatte con grande fervore ed impeto contro nemici invisibili o contro mulini che considera grandi nemici. A noi potrebbe far ridere. Ma quante volte immaginiamo come elementi a noi ostili e pericolosi per la nostra vita cose ed opere che sono invece del tutto innocue e che non presentano nessun pericolo per noi? Quanti fantasmi si creano i nostri adolescenti nella loro mente, sbagliando su chi essi devono considerare amici e chi devono considerare persone dalle quali guardarsi o soggetti da temere? Spesso gli adolescenti considerano nemici i genitori, i professori e quanti altri cercano di aiutarli ad inserirsi nel mondo e nella vita.
Gli eroi del nostro Risorgimento sono stati dimenticati. Forse sono anacronistici, estranei alla vita di oggi, probabilmente meno "universali" di quelli della mitologia greco-romana o della letteratura classica. Essi sono espressioni proprie di un determinato periodo di storia. Eppure le loro gesta hanno costituito per alcune generazioni punti di riferimento e di grande valore.
In tempi più recenti ci sono stati mitici eroi come Che Guevara, un moderno cavaliere che ha combattuto ed è morto per ideali di vita e di giustizia. A lungo è stato un eroe per i nostri adolescenti. Poi, forse anche per una strumentalizzazione politica, è caduto un po’ nell’indifferenza e i giovanissimi non sanno nemmeno chi sia stato e cosa abbia fatto.
Gli eroi di oggi sono forse più sbiaditi, personaggi che rappresentano una vita inautentica, superficiale, fatta di gioco, di svago e di divertimenti. Sono i calciatori, i cantanti, gli attori, i campioni dello sport in genere. Tra questi personaggi sono poco considerati quelli che, in realtà, sono i più autentici e i più umani: i campioni olimpici, quelli che agognano solo alla gloria del podio e che non hanno altri riconoscimenti che l’approvazione di un gruppo ristretto di persone, che non guadagnano e non si arricchiscono.
Oggi mancano grandi figure di eroi ai nostri adolescenti. Ma siccome l’esigenza di eroismo è sempre presente, i ragazzi cercano gli eroi o in soggetti inautentici, come già detto, o in certi tipi di antieroi molto negativi. C’è chi ha ipotizzato che spinte pulsionali profonde siano delle componenti importantissime per i drogati: chi si droga pensa di fare qualcosa di eroico perché sfida la morte, la legge, la giustizia, i genitori e le regole. L’eroe negativo si affaccia nella vita degli adolescenti proprio in quei periodi storici che minimizzano o danno ad intendere che gli eroi non servono. E allora l’eroe è quello dei fumetti, dei film violenti, a volte il serial killer, l’assassino e persino il suicida."

(Dott. Antonio Vita Psicologo e psicoterapeuta - Recanati
Questo articolo, in formato integrale, è contenuto nel volume:
L'adolescenza. Conoscere e capire i giovani di oggi
Luigi Di Giuseppe (a cura di)
Scritti di P. Boccia, A. Costantini, L. Di Giuseppe, M. Dittrich, A. Vita
Introduzione di Loredana Petrone
2005 Editore: Edizioni Psiconline).

domenica 29 marzo 2009

Pensieri e Poesie: Petali di rosa...


Ti sei immerso in una vasca colma di petali di rosa…
Di giorno in giorno li hai accarezzati emozionandoti con la loro morbidezza e….
Estasiandoti con il loro profumo hai nutrito il tuo ego.
Ti sei alzato da quell’oasi profumata, quel giorno nefasto, che ancora maledici…
Sei andato a combattere una battaglia e sei tornato sanguinante….
Quel sangue rosso come petali di rosa, ma non inebriante….
Sei tornato ma la tua vasca aveva già un altro padrone…
Sei andato in giro con la tua anima dolorante…
Celando con il tuo falso sorriso il dolore…
Vivendo tempi e luoghi che non ti appartengono…
Ti ho visto ritornare davanti alla vasca e immergerti….
Ti sentivi stretto…..
Ti sentivi un estraneo…
Ma hai deciso di rimanere…
Rimanendo in silenzio tra quei petali secchi e spezzati dalla pesantezza del tempo…
Aspettando con il tuo sorriso ambiguo il germogliare del seme dell’odio nutrito con i tuoi ricordi e con i tuoi fantasmi…
affinché possano ritornare rigogliosi quei petali di rosa che hai tanto amato con la semplicità del tuo animo…

Cristian Chiappetta