venerdì 31 ottobre 2014

Testo di Francesca Porco: Il "Sangue Rosa" La strage delle donne-Pellegrini Editore

Un libro forte, deciso, coraggioso. “Il sangue rosa. La strage delle donne” della giornalista Francesca Porco è un libro che affonda la penna in un calderone incandescente e ribollente che ingoia vite di donne come fossero lapilli ed erutta lava vorace e divorante.Il femminicidio è un fuoco disumano e disumanizzante che brucia e devasta a livello sociale creando un forte rigurgito di barbarie.Il numero delle donne ammazzate in Italia è in aumento nonostante la legge anti-stalking. Solo nel 2013 sono state 177 le vite brutalmente spezzate. Il 2014 presenta dati in progress ma l’orrore resta uguale, immutato e immutabile con un corredo spiazzante di infanticidi. Nel mondo non va meglio. 125 milioni di bambine e donne hanno subito una forma di mutilazione genitale e ogni anno in India si verificano casi di infanticidio e aborto selettivo.Il sangue delle donne bagna la terra come un vergognoso rito ancestrale.Francesca Porco racconta nelle sue pagine questo dramma. Che è quello che ha coinvolto Fabiana Luzzi, uccisa e arsa viva a soli 16 anni dal suo fidanzatino, e le tante donne uccise senza alcuna pietà da partner o ex-partner, nel tentativo d’indagare, anche attraverso l’intervento di esperti quali criminologi, psicologi e autorità, sui fattori che spingono uomini, i quali si dichiarano innamorati, a compiere simili atrocità. “Il sangue rosa” è il sangue di donne innocenti impietosamente versato per colmare il vuoto di quegli uomini incapaci di accettare un rifiuto, dove l’escalation violenta è solo l’atto finale di un’odissea fatta di minacce, limitazioni, tormenti, violenze psicologiche e fisiche. Uomini di questo tipo sono incapaci d’amare. Il loro è un amore malato, una dipendenza, un’ossessione che genera possesso e distruzione.Ma esistono dei segnali in un rapporto di coppia che lasciano intuire l’esistenza di un pericolo. È allora che bisogna trovare quel coraggio, che appartiene da sempre alle donne, di reagire denunciando il proprio aggressore. È questo il più grande atto d’amore verso se stesse. Un’opportunità per credere ancora che esista qualcuno degno del nostro amore.