mercoledì 4 febbraio 2015

LA BALBUZIE: CAUSE E ASPETTI PSICOLOGICI

Per comprendere la natura della balbuzie, credo sia necessario discostarsi da quelle teorie fisiologiche che per molti anni hanno classificato questo disturbo come un laringospasmo a livello delle corde vocali, impedendo il normale flusso della corrente aerea. In ambito terapeutico, questo disturbo del linguaggio viene distinto tra balbuzie primaria e balbuzie secondaria; la primaria, riguarda quasi tutti i bambini dal terzo o quarto anno d'età e viene considerata inconscia, in quanto, non viene avvertita dal soggetto come disturbo; la secondaria, è vissuta dal soggetto consapevolmente non solo sul piano fonico ma soprattutto su quello psichico. Attraverso la mia formazione in ambito psicoterapeutico, ho avuto modo, nella città di Roma e ora nell'interland cosentino di seguire diversi pazienti con questo tipo di disturbo e, posso affermare che le cause sono diverse e variano in base a innumerevoli fattori. Generalmente, chi soffre di questo disturbo fonetico, di base, vive in un perenne stato ansiogeno che crea un blocco emotivo e conduce il soggetto ad aver timore di esprimere ciò che sta pensando. La paura di parlare e quindi di sbagliare, è la prima strada che si percorre in psicoterapia; cioè capire insieme al paziente quali sono stati i fattori psico-socio-ambientali e familiari ad indurlo al blocco emotivo e fonetico. Nella maggior parte dei casi, ho riscontrato, tre cause scatenanti: la mancanza di comunicazione con le figure genitoriali, l'iperprotezione genitoriale e la continua correzione del linguaggio; chiaramente le tre cause si riferiscono ad una fascia d'età compresa tra i 3 e i 18 anni. Nel primo caso, la scarsa comunicazione o in alcuni casi l'assenza di comunicazione genera rabbia, che il soggetto somatizza in alcuni distretti corporei; infatti molti pazienti presentano tic nervosi, in prevalenza, nella zona oculare. L'iperprotezione, tende a rendere il soggetto insicuro e a generare stati d'ansia che con il tempo si cronicizzano, fino a creare crisi d'ansia e attacchi di panico. La correzione del linguaggio è una pratica molto diffusa; infatti, fin dai primi anni di vita del bambino, si tende a correggere le parole pronunciate ripetendo che è "sbagliato dire così". Tutto ciò, crea una disfunzione dei processi cognitivi e una disorganizzazione del linguaggio fluido. Quando il soggetto balbuziente intraprende una psicoterapia, è importante far comprendere ai genitori o chi per loro, quali sono gli atteggiamenti da utilizzare per l'intero ciclo della terapia; mentre, il paziente dovrà lavorare su i propri blocchi emotivi e corporei attraverso degli esercizi strutturati, in concomitanza a degli esercizi di vocalizzazione. Cristian Chiappetta Psicologo-Psicoterapeuta (Estratto da People Life Magazine di Cosenza e Provincia, Maggio 2014)