sabato 11 dicembre 2010

Intervista People Life Cosenza Dicembre 2010: Ansia e attacchi di panico? Ce ne parla lo psicologo...


Quanti di voi si sono trovati a dover gestire, almeno una
volta nella vita, l'ansia e gli attacchi di panico? Sudorazione,
difficoltà a respirare, tremore possono diventare un
disagio fisico e sociale quando non si riescono a gestire autonomamente.
Per chiarirci le idee abbiamo chiesto alcune delucidazioni a
Cristian Chiappetta, psicologo.
Ansia e attacchi di panico sono malattie immaginarie o reali?Quando sfociano nella patologia, sono sicuramente reali per il soggetto
che vive tali sintomatologie. Per reali mi riferisco a dinamiche
esterne che hanno generato, dalla nascita all'età adulta, dei conflitti
intra psichici.
Come si riconoscono i sintomi? Nell'ansia la reazione normale del
corpo, ad una situazione di grave minaccia, è quella di prepararsi
all'azione: affrontare il pericolo oppure darsi alla fuga. Questa reazione
di "lotta o fuga" è essenzialmente di tipo protettivo: stimola
il sistema nervoso e scatena delle risposte fisiche, come l'alterazione
della respirazione, l'aumento dei battiti cardiaci e della tensione muscolare.
Tutto ciò si verifica nel momento in cui si percepisce una minaccia,
che può essere fisica, psicologica o immaginaria. Gli attacchi
di panico si verificano come reazione a oggetti, attività o situazioni
in caso di disturbi fobici.
Quali sono i fattori scatenanti e come il paziente li riconosce?Non esiste una spiegazione univoca. E' necessario analizzare molteplici
fattori: educazione in età infantile, conflitti interni, ansia come
reazione appresa (l'insorgere della fobia
con un evento spiacevole),
fattori fisici, comunicare con se
stessi in modo negativo e ansioso,
capacità di misurarsi con l'esterno
(mostrare un comportamento
remissivo), agenti sociali (lutto,separazione coniugale, difficoltà
sessuali ecc.). Il paziente riconosce la propria sintomatologia quando si
crea un "up and down" ovvero quando il grado d'ansia aumenta progressivamente
e possono insorgere sintomi psicosomatici che generano
gastrite, tachicardia, ernia iatale, sudorazione eccessiva.
Come si curano? L'assunzione di farmaci è un palliativo. Il farmaco
è strettamente necessario quando il soggetto ha un grado d'ansia così
elevato da non poter svolgere mansioni quotidiane. In ogni caso è consigliabile
intraprendere una psicoterapia individuale.
Quando è necessario andare dallo psicologo?Non è il paziente che decide di andare dallo psicologo o psicoterapeuta.
Sono generalmente i medici di base che, non riscontrando patologie
fisiologiche, consigliano d'intraprendere una psicoterapia individuale.
In una minoranza di casi, è il paziente ad andare dal terapeuta di sua
volontà. Il percorso psicoterapico, generalmente, per fornire dei risultati
eccellenti, deve avere una durata di sei mesi con una frequenza di due
sedute a settimana.
Chi soffre maggiormente di questo disturbo?Tutti i soggetti con nessuna distinzione di sesso ed età.
Si può guarire e come? La guarigione, non sempre assicurabile, dipende
almeno da tre fattori: la volontà del paziente, una buona alleanza
terapeutica e un'assidua presenza alle sedute.


Servizio di Manuela Magnelli

(estratto da People life Magazine di Cosenza e Provincia-Dicembre 2010)