mercoledì 9 settembre 2009

Articolo: Quando l'amore brucia l'anima...


L’anima… un velo sottile e candido, leggiadro come una farfalla si posa su un petalo di un fiore.
L’anima cresce e si nutre di esperienze di vita, esplora mondi, vive emozioni e le filtra riponendole in un contenitore contenuto.
L’anima illibata ha un tempo breve, scivola via dalle mani come un pezzo di sapone… e quando realizzi dove esso sia andato a finire… ne perdi ogni traccia…
Forse questo accade perché l’anima per quanto sia nostra…c’è sempre qualcuno che, quasi inevitabilmente, se ne impossessa.
L’anima candida, senza macchia, senza colpa, viene rapita o forse sfocia in una dimensione chiamata “amore”.
L’anima in questa dimensione si rotola come un bambino spensierato su un prato… ignaro di tutto, però felice per ciò che sta vivendo.
L’amore è una dolce malattia … affermava qualcuno… io credo che l’amore sia un sentimento insito in tutti gli individui … con diverse forme di espressione … ovviamente mi riferisco al sentimento amoroso tra un uomo e una donna.
L’amore brucia l’anima, lentamente, finché non si consuma ; il suo calore inizialmente piacevole porta l’anima alla punta massima dell’estasi, poi inevitabilmente logora la parte migliore di te…la annulla, oserei dire.
Negli ultimi dieci anni, nelle mie notti romane tornando a casa dopo un caffè con gli amici, incontravo sempre coppie d’innamorati, ripetevano tutti la stessa frase: “ti amerò per sempre”…
Allora io, avvolto nella sciarpa e nel mio lungo cappotto, fumacchiando una sigaretta mi chiesi: “quanto dura sempre?”… Ci sono domande che non hanno risposta, così diceva il mio amico Aldo.
Ho i miei dubbi sulla sua durata o se dura logora se stessi e forse anche entrambi …
L’amore è un sentimento e come tale tende a svanire o tramutarsi in affetto … ma quest’ultimo è solo una rimanenza di un amore già tramontato …
Quando si vive nell’affetto e non nell’amore; si brucia l’anima perché non si consente ad essa di vivere il nuovo e di vivere se stessi.
Ricordo che nelle mie passeggiate con Aldo affrontavamo spesso l’argomento, ma specificatamente parlavamo di “amore e potere”.
Dicevo ad Aldo che il potere mi affascinava di più anche se ragionando con lui, affermavo che: “il potere è malattia” … lui rispose sorridendo … “ma è anche la cura ragazzo mio”.
A distanza di anni il potere, quello che ti porta in vetta forse non mi interessa più, però in compenso ho imparato ad esercitare il potere su me stesso … cioè a non farmi bruciare l’anima da qualcosa o da qualcuno.
Aldo l’ultima volta che lo vidi mi disse: “hai scelto il potere, diventerai un grande psicologo”. Così mi disse guardandomi fisso negli occhi e dandomi una pacca sulla spalla se ne andò … purtroppo per sempre.
Chi vive un sentimento fortemente … prima o poi si brucia, e uno dei motivi è nascosto non solo nella propria personalità ma soprattutto nel desiderio di libertà e nella consapevolezza che accompagna tutti i processi di vita della psiche; infatti spesso si dice che “l’amore rende ciechi”… ma anche un cieco può riacquistare la vista … e così diventare consapevole delle limitazioni che con il tempo sono diventate frustrazioni e lentamente bruciano l’anima.


Cristian Chiappetta

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"quell'oscuro intervallo è l'amore..."
Quando l'anima attraverso gli occhi di un'altro si tuffa dal tuo corpo al suo è allora che hai perso completamente te stesso ma se questo non avviene, non ci si può neanche ritrovare, quindi persdersi completamente, amare, anche solo per una volta è un passaggio fondamentale per potersi ritrovare completamente in consapevolezza....."se non ci si perde non può esistere il ritorno!!!" grazie per lo spunto di riflessione..... un'amica di FB...

Anonimo ha detto...

"però in compenso ho imparato ad esercitare il potere su me stesso … cioè a non farmi bruciare l’anima da qualcosa o da qualcuno."..questo non è potere..questa è debolezza..la debolezza di chi ha paura di bruciarsi e di arrendersi all'amore..

Rosa