sabato 12 ottobre 2013

LA MANCANZA DI AUTOSTIMA

Attraverso la mia esperienza, con diversi pazienti, ho potuto constatare che spesso ruotano attorno a due poli: mancanza di autostima, fiducia in se stessi e senso di incapacità. Per esempio: C’è chi non ha il coraggio di difendere la propria opinione se incontra altre persone sicure di sé. Diversi si credono dei buoni a nulla. Pensano che gli altri sappiano sempre fare di meglio. Soprattutto mamme, i cui figli sono da poco usciti di casa, si accorgono all’improvviso di come la loro fiducia in se stesse, così faticosamente costruita, crolli. Esse hanno trovato appagamento nella vita dei propri figli e ora che si devono confrontare con se stesse hanno la sensazione di non valere più nulla. Ci sono giovani che nutrono grossi dubbi sul loro valore; essi soffrono del fatto di non essere considerati, di avere delle inibizioni, di non essere come vorrebbero. Si infuriano se arrossiscono quando si affronta un discorso che li mette a disagio. Soprattutto temono di non risultare piacevoli. O ripetono spesso: “Che vergogna!”. Giovani uomini si sentono inibiti in presenza delle donne, perché non sono sicuri di essere da loro accettati: se vedono altri in compagnia di una ragazza provano un senso di inferiorità, perché sono ancora soli e perché nessuna ragazza li avvicina. Ci sono ragazze che hanno paura di non essere considerate dagli uomini, di essere derise da loro, perché non si avvicinano al loro ideale di bellezza: investono perciò le proprie energie per apparire così come pensano che gli uomini le desiderino. Nella costruzione di una buona stima di Sé, determinante è l’esperienza della fiducia originaria che il bambino piccolo fa con la mamma. Se la mamma irradia fiducia, allora anche nel bambino nascerà un forte senso di fiducia, ma se la mamma è insicura, se ha paura di commettere qualche errore nell’educazione del figlio, allora anche il bambino diventerà insicuro. Infatti, il bambino percepisce non solo ciò che la mamma fa, ma anche il modo in cui lo fa: percepisce se lei sta bene o male, se si sente sicura o insicura, se lo accudisce volentieri o contro voglia, se c’è premura o aggressività,o ansia; infine, se l’accettazione è incondizionata o condizionata. È in base a tutte queste percezioni che nel bambino si sviluppa sicurezza o insicurezza, il senso di una propria autostima. In pratica, la fiducia originaria è la sensazione di potersi fidare dei propri genitori, ma anche di se stessi(e, per estensione, degli altri). Tuttavia, indipendentemente da come è trascorsa la nostra infanzia ognuno di noi ha il compito di sviluppare una sana autostima, anche se le premesse dalle quali partiamo per affrontare questo compito sono evidentemente diverse. Di Cristian Chiappetta Psicologo-Psicoterapeuta (Estratto da People Life Magazine di Cosenza e Provincia- Aprile 2013)

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